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le 20 tesi d'arte

Arte romanica pugliese

1966 - testo e disegni di
                              Ivonne Favro

Basilica San Nicola         -         Bari

                     
Anche nella Puglia marittima, arrivano, durante l'età Normanna, gli influssi musulmani, ma non hanno la capacità di informare di sè l'architettura come in Campania e in Sicilia.
Attraverso la complessa elaborazione di elementi vari, in questa regione prevalgono piuttosto i caratteri della possente arte lombarda. Si hanno infatti piante basilicali con cupola sul transetto, facciate suddivise in tre parti corrispondenti alle tre navate, fregi e archetti pensili, loggette e matronei, cripte che sottostanno al transetto.

Generalmente mancano le coperture a volta e ciò permette ai costruttori di impriere un più ardito slancio ascensionale agli edifici e di abbandonarsi maggiormante alla decorazione la quale, più nella struttura, si rivela con influssi bizantini classici e musulmani.
Centro dell'architettura pugliese fu la terra di Bari ove sorse nel 1087 il primo di tutta una serie di monumenti:
              la Basilica di San Nicola

isolata e a poca distanza dal mare, fu compiuta solo nel 1132 per accogliervi le reliquie del Santo greco, nato a Patara in Licia (270-343), Asia Minore, poi vescovo di Myra. Fu considerato santo da diverse altre confessioni cristiane.

L'architetto fu il benedettino Elia, primo abate della Basilica.
                  Basilica di San Nicola    
 
E' notevole l'impronta cistercense, prevalentemente lombarda inserita nella chiesa che ebbe poi a subire molte modificazioni in seguito soprattutto a crolli causati da terremoti.
I ripidi spioventi chiudono in alto la facciata a schema basilicale, rozza, austera, imponente, soprattutto per le due torri laterali, massicce, assai irregolari e mai completate ma che valgono a costituire importanti particolari dello stile locale.
A lato della porta centrale e sopra quelle laterali, archetti binati chiusi entro arcate maggiori, oltre a rendere evidente la loro funzione costruttiva valgono a ravvivare, con sobrio effetto, l'uniformità dei vasti piani del muro. Gli esili contrafforti dividono in tre la facciata in corrispondenza delle navate, ma all'altezza dell'architrave del portale si trasformano nelle colonne addossate di ordine corinzio.
A mitigare la nudità frontale, stanno le cinque bifore disposte tre al centro e due ai lati, mentre in ogni asse una finestra monofora riempie lo spazio mediano orizzontalmente.
In alto, una finestrella incorniciata a rosone occupa il centro del timpano molto acuminato e ornato da timidi archetti circolari a scalea, secondo un motivo che si ripete negli spioventi laterali.
Il particolare più importante è il superbo portale arcuato e coronato a frontone.
Negli stipiti e nell'architrave è visibile la ricchezza degli elementi decorativi simbolici assai orientalizzanti, di ispirazione ora classica, ora bizantina.
A somiglianza dei protiri lombardi, in questo portale, due mezze figure di buoi sorreggono le basi delle colonne ottagonali, ma anzichè essere appoggiate al pavimento, esse sono rialzate su mensole. Altrettanta ricchezza notiamo nella
porta laterale dei leoni. Anche le porte minori hanno stipiti di marmo intagliati a spirali.
I fianchi, molto movimentati da arconi a tutto sesto, sono coronati da gallerie illuminate da esafore ricche di bellissimi e variati capitelli romanici a stampella, cioè lunghi e stretti.
Le tre absidi, racchiuse dal muro rettilineo, hanno esteriormente l'aspetto di una facciata.
L'interno, a tre navate col transetto e le absidi, è maestoso nella sua nudità spaziale e architettonica.
La successione degli arconi, destinati a consolidare la fabbrica e aggiunti nel 1451, benchè di effetto grandioso e piuttosto scenografico, disorientano alquanto l'osservatore impedendogli la totale visione del Tempio. Per poterli erigere vennero raddoppiate le colonne delle prime due campate e quelle della terza vennero trasformate in pilastri cruciformi.
I matronei, assai vicini ad altri esempi lombardi, tipici di Modena, comunicano con l'interno a mezzo di grandiose trifore e sono uniti fra loro da un ballatoio contro la superficie muraria interna della facciata.
          I matronei sono rischiarati da bifore aperte . . . . . .nel muro di fondo delle gallerie correnti sui fianchi ... . esterni della chiesa.      
Se il tutto è costruttivamente romanico, negli elementi singoli sono largamente impiegati motivi ellenistici e bizantini. I capitelli sono semplici e disposti con un largo e basso pulvino cui è sottoposta una campana ornata di foglie d'acanto o da palmette allungate. Altro elemento bizantino, conosciuto pure dall'arte romanico-lombarda , è l'impostazione degli archi superanti assai in dimensioni il piano d'appoggio del capitello.
 Originalissima è la marmorea cattedra di Sant'Elia, considerata un capolavoro della scultura del secolo XI. E' posta nella curva absidale e le figure che la sostengono esprimono con impressionante realismo l'oppressione del peso che sopportano. Attorno alla cattedra rimane l'antico pavimento a mosaici e a intarsi policromi del tipo dei Cosmati, per cui si avvicina ad esempi dell'arte romanica in Roma, del periodo.
Al termine delle navate laterali, due scale riparate da transenne marmoree conducono alla vasta cripta dove è collocata la tomba del Santo.

Questa ha numerosissime colonne di varia forma e materiale, sormontate poi da capitelli di gusto bizantino.

La cripta è stata modificata nei secoli successivi come quelle di altre chiesa pugliesi.
L'obliquità della facciata rispetto all'asse della chiesa, la sproporzione fra altezza e larghezza è resa meno visibile dalle dimensioni complessive dell'edificio che superano quelle delle costruzioni coeve, ovvero della stessa epoca.
              ciborio         soffitto    
La ricchezza dell'interno si può dire che sia tutta concentrata sull'altare il cui ciborio con baldacchino del secolo XIII è assai simile agli esempi romani del periodo basilicale antico.
La copertura a capriate è nascosta da un grandioso soffitto ligneo a lacunari con sculture dorate e tele dipinte del Seicento.
Il tipo di chiesa creato nel San Nicola venne ripetuto con accenti di minore o maggiore originalità in altri edifici pugliesi, ma c'è chi afferma che sia questa l'unica basilica d'Italia in cui l'architettura normanna del XI secolo esercitò la sua influenza in modo veramente chiaro e tangibile.
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