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le 20 tesi d'arte

Arte greca ionica

1966 - testo e disegni di
                              Ivonne Favro

Eretteo         Atene - Grecia

                     
Acropoli in greco significa città alta e quella di Atene è una rocca che si eleva di 156 metri sul livello del mare. E' un pianoro largo 140m e lungo 280m ed è quasi tutto pianeggiante, nel VI secolo a.C. cessò di essere una fortezza.
Nel 480 a.C. subì la grande distruzione ad opera dei persiani. Tornò poi ad essere importante durante l'epoca di Pericle tra il 460 e il 430 a.C.
L'Eretteo è il più antico santuario che si trova sull'Acropoli di Atene a Nord del Partenone e in una zona con dislivello di 3 metri. Nella sezione, a sinistra, risultano chiari gli accorgimenti adottati dal costruttore Filocle nel V secolo a.C. Rimane il miglior esempio di stile Ionico, sintesi mirabile della fantasia costruttiva e della grazia greca, dedicato al culto di Dei ed eroi. Venne elevato sui resti di un antico tempio per Athena protrettice della città, nel 421, durante la parentesi pacifica della guerra trentennale tra Atene e Sparta.
Il nome Eretteo venne dato solo più tardi dai romani, l'edificio principale guarda a Ovest ed è preceduto a Est da uno stretto porticato esastilo ionico. Ha tre celle, la prima dedicata ad Athena figlia di Zeus, la seconda dedicata a Poseidone Dio del mare (Nettuno per i romani) e fratello di Zeus. I due Dei gareggiarono per il dominio di Atene, il primo dando un cavallo invincibile e la seconda però donò l'ulivo, molto apprezzato e vinse la gara. Così Poseidone divise la cella posteriore più piccola insieme a Eretteo il 6° re di Atene.
         
Ma Eretteo gli uccise il figlio, allora Zeus, per punizione, lo uccise con il fulmine lasciando la traccia nel portico Nord. Questo è tetrastilo con colonne ioniche alte 6,5m., ha anche una colonna per ogni lato. Il soffitto è a cassettoni e a sinistra del portico vi sono tre buchi che simulano il posto dove venne conficcato il tridente che fece scaturire una sorgente salata.
Per la porta principale si accede alla cella con l'imboccatura del pozzo in fondo al quale scorreva il cosiddetto mare dell'Eretteo. Dal portico si poteva anche entrare nel recinto sacro, ad Ovest, contenente l'ulivo sacro, dono di Athena, bruciato dai persiani e rinato nella stessa notte.
        Ordine IONICO    

Si inserisce tra il Dorico, più semplice, e il Corinzio, più elaborato.
Le colonne non poggiano più direttamente sulla base del pavimento, lo stilobate, ma su due elementi: il toro convesso e la scozia concava, anche se, in Grecia, troviamo due tori. La colonna è a 24 scanalature separate da listelli e non più a spigolo vivo. Il capitello ha due volute di fronte e un rigonfiamento di lato: il pulvino. Al di sopra c'è la trabeazione che è formata dall'architrave suddivisa in tre sorreggente il fregio inteso come fascia continua sculturata a bassorilievo, sopra c'è la cornice semplice e la seconda sottile con dentelli. Nei templi la cornice sale obliquamente formando il frontone con il timpano. Agli angoli notiamo i doccioni leonini.
Qui, nell'Eretteo, i capitelli d'angolo venne stravolti e presentano le volute su ambedue i lati costringendo la voluta dello spigolo a un anomalo andamento obliquo sporgente.
                     
Qui sopra i lati Sud-Ovest dove si intravede il colonnato dell'atrio Nord, le colonne appena sporgenti dal muro sopra all'ulivo sacro e la loggetta delle Cariatidi o Korai.
Queste figure, già usate come motivo architettonico nel Tesoro dei Cnidi e dei Sifni a Delfi, presero il nome di cariatidi perché, secondo Vitruvio, vorrebbero ricordare le matrone di Caria condannate in segno di schiavitù ad un perenne sacrificio.

Dalla loggia delle Cariatidi e dal portico Nord si scendeva nel recinto all'aperto ritenuto sacro, dedicato alla figlia di Cecrope, primo re di Atene e con il corpo metà serpente che governò per 50 anni. Era collocata l'ara, l'altare di Zeus accanto all'ulivo di Athena.
                 
La loggia è composta da un alto zoccolo, quasi un balcone poggiato su tre gradoni che girano fino al pronao esastilo Est. Sullo zoccolo si innalzano, in luogo delle colonne, le statue di 6 fanciulle in atteggiamento sereno e sottomesso portando in capo un paniere in funzione di capitello.


          Sotto, la facciata Est con pronao esastilo.

Tutte le parti architettoniche avevano uno sviluppo straordinariamente ricco. Un Fregio elegantissimo ed un Architrave decorato formavano il coronamento del tempio con sopra motivi a palmette intercalate dai Doccioni a testa leonina e poi con l'ovolo intagliato e la Fuseruola, ovvero dischi più o meno a globo con un foro centrale.
Nel corso del tempo l'Eretteo subì varie trasformazioni: nel secolo VII divenne una chiesa, poi dal 1300 al 1822, sotto gli ottomani, ospitò le mogli del governatore e assunse la funzione di harem. Gravi danni subì anche durante la guerra d'indipendenza del 1826 e, ottenuta l'indipendenza nel 1832, iniziarono una serie di restauri.
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